venerdì 20 marzo 2015

Con la Prof. Ceruti, è stata completate la raccolta e la lettura degli ultimi campioni:

PROGETTO – RADON: conteggio lastrine con esposizione pari a 6/7 mesi

NUMERO DI SERIE
POSIZIONE CAMPIONI
DATA DI POSIZIONAMENTO
DATA RITIRO
NUMERO TRACCE mm2
B451
Lab. Chimica
06/06/2014
26/01/2015
16
B453
Stanzino davanti alla presidenza_piano1
06/06/2014
26/01/2015
4
B455
Archivio (piano4)
06/06/2014
26/01/2015
22
B457
Aula 408
06/06/2014
26/01/2015
17
B268
Sgabuzzino sottoscala
06/06/2014
26/01/2015
333

Tutti i dati sono compatibili con il precedente rilievo ad eccezione della lastrina B453 sulla quale verrà effettuato nuovo conteggio da un gruppo diverso dal precedente



AGGIORNAMENTO in DATA 19/03/15
In data odierna è stato effettuato un nuovo conteggio sia sulla lastrina B453 sia sulla corrispondente lastrina ritirata in ottobre (B454).
In entrambi i casi sono stati campionati 5 punti differenti dai precedenti, scelti non in modo casuale ma tale da avere un numero significativo di tracce (concentrazione di tracce più elevata possibile).

I nuovi risultati confermano i precedenti in quanto sulla lastrina ritirata in ottobre si è ottenuta una media di 18 tracce, mentre su quella ritirata in gennaio si è ottenuta una media di 9 tracce.

giovedì 26 febbraio 2015

26/2/2015, ore 10

La IV SA, con il Prof. Spigarolo, affronta il simulatore di Monte Carlo su foglio elettronico, per correlare la radioattività effettiva a quanto rilevato dai dosimetri.



giovedì 15 maggio 2014

ISISS Geymonat - Tradate PROGETTO RICERCA RADON: Provo ad inserire un post, la prima relazione per ...

Incontro con Prof. Groppi del 14 Maggio 2014


Lo scopo dell'incontro era chiarire alcuni dubbi sorti dopo i primi test.



Conteggio tracce su lastrine CR esposte ai "graniti".



Abbiamo esaminato le foto realizzate e stabilito che il diverso aspetto  delle tracce è da attribuirsi a diversi fattori, quali messa a fuoco di un piano, mentre alcune tracce sono su un piano leggermente diverso. Le tracce non sono perpendicolari al piano della lastrina e, dato che la particella penetrando perde energia, la cavità si presenta conica. Le tracce presenti sono da conteggiarsi praticamente tutte; a questo proposito potrebbe essere utile, prima di salvare la foto, muovere leggermente la messa a fuoco del microscopio, in modo da vedere come evolve l'aspetto della traccia.

E' stato anche individuato il programma ImageJ (http://imagej.nih.gov/ij/), che permette di conteggiare gli oggetti contenuti in una immagine, dopo aver stabilito i limiti delle dimensioni degli oggetti stessi.  Questo programma è in fase di test sulle immagini. Un loro esempio, con rendering tridimensionale (è una delle due immagini postate il 15 Aprile):





Va anche notato che nel test sui graniti le tracce sono molto più abbondanti che nel test reale.



Uso micrometro



Abbiamo chiarito che l'uso del micrometro è indiretto; si usa la funzione calibrate della telecamera con il micrometro da solo sul portacampioni del microscopio e , per l'obiettivo usato,  viene riportata sulla foto l'area nota, in cui conteggiare le tracce.

Bisogna provare con la nostra telecamera, che non era disponibile come modello.



Preparazione campione reale



La lastrina è identificata da una sigla univoca (lettera e numeri).  Tale lastrina è ricoperta da due foglietti di plastica. Osservando la piastrina e leggendo correttamente la sigla, si asporta il foglietto della faccia superiore e si avvita la piastrina lungo il filetto del tappo del portacampione, fino a fine corsa e con esposta la faccia da cui è stato asportato il foglietto di plastica:




Si avvita, quindi il barattolo sul coperchio, fino a "puntare" lievemente, senza forzare la chiusura.



Aggiungo che potrebbe essere utile identificare anche il barattolo con la stessa sigla della piastrina, in modo da non fare confusione quando si piazzano i campioni.



Passaggio dal conteggio delle tracce al valore di radioattività



L'attività naturale di un nuclide si esprime in Bequerel per metro cubo (volume dell'ambiente), (http://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel).



Su un foglio elettronico, che mi è stato dato e che sto iniziando ad analizzare, si simula con un metodo Montecarlo la partenza di una particella alfa da un punto casuale del contenitore in una direzione altrettanto casuale e si ripete questo test per un grande numero di volte (10000, un PC ci mette mezzo secondo), valutando quante tracce dovrei trovare sulla lastrina a fronte di 10000 particelle prodotte in modo casuale nel contenitore.



Noto questo, il ragionamento da fare è al contrario, cioè da numero di tracce a Bq nel volume dell'ambiente.






martedì 15 aprile 2014

Primo test sui graniti; Sviluppo ed osservazione

Oggi con la collega Ceruti, abbiamo proseguito il test sulle piastrine esposte precedentemente ai vari minerali.



Per prima cosa abbiamo preparato 500 ml di soluzione 6N di NaOH, pesando 120 g di NaOH






La dissoluzione è stata condotta con lentezza in quanto molto esotermica e sempre con gli occhiali e il camice






E' stata avviata la "friggitrice" per portare l'acqua a 85°C.

Le piastrine sono state prelevate ed è stata asportata la seconda pellicola. Il cestello è stato preparato con le piastrine ed introdotto, anche con una certa difficoltà, nel beker da 1000ml.





La piastrina B033, nella fotografia sottostante, è stata coperta solo parzialmente dal minerale G4 e di questo andrà tenuto conto più avanti nell'analisi dei risultati



La soluzione di NaOH, calda, è stata versata delicatamente fino a coprire la faccia superiore del cestello; questa operazione va condotta tenendo la faccia superiore del cestello lievemente premuta, per evitare che le piastrine si spostino.

Il beker, coperto con un vetro d'orologio, è stato posto delicatamente nella "friggitrice" a bagnomaria per 5 ore e la temperatura è rimasta costante a 85°C.





Le seguenti immagini riportano il set della regolazione di temperatura







Durante lo sviluppo è stato necessario rabboccare l'acqua del bagnomaria un paio di volte per mantenerla a livello del bagno di sviluppo ed anche il bagno di sviluppo è stato rabboccato con alcuni ml di acqua distillata, per mantenere coperto il bordo superiore del cestello; quest'ultima operazione è stata condotta facendo percolare l'acqua sulle pareti del beker per non spostare le piastrine nel cestello.

Terminato lo sviluppo le piastrine sono state recuperate, lavate ed esaminate al microscopio collegato al PC del lab. di Fisica,


ricavando, con l'aiuto del Prof. Ferrario nell'installazione SW, le prime immagini:

Piastrina B016 (ardesia, roccia con poca emissione alfa):



Piastrina B010 (granito, roccia con maggiore emissione alfa):



Resta da procedere ad un più corretto conteggio statistico delle tracce sulle varie piastrine.

mercoledì 9 aprile 2014

Test apparecchio termostatico

Le lastrine esposte per il tempo dovuto, devono essere sviluppate in un bagno termostatico a 80°C.

Lo scopo era di testare l'apparecchiature, che è stata installata come da foto e con sola acqua:







Tenendo conto delle indicazioni sul regolatore di potenza elettrica:




La temperatura è stata mantenuta con queste impostazioni:






Dopo circa 1h e 30 min, la temperatura era a 83 *C