Incontro con Prof. Groppi del 14 Maggio 2014
Lo scopo dell'incontro era chiarire alcuni dubbi sorti dopo i primi test.
Conteggio tracce su lastrine CR esposte ai "graniti".
Abbiamo esaminato le foto realizzate e stabilito che il diverso aspetto delle tracce è da attribuirsi a diversi fattori, quali
messa a fuoco di un piano, mentre alcune tracce sono su un piano leggermente diverso. Le tracce non sono perpendicolari al piano della lastrina e, dato che la particella penetrando perde energia, la cavità si presenta
conica. Le tracce presenti sono da conteggiarsi praticamente tutte; a questo proposito potrebbe essere utile, prima di salvare la foto, muovere leggermente la messa a fuoco del microscopio, in modo da vedere come evolve l'aspetto della traccia.
E' stato anche individuato il programma ImageJ (http://imagej.nih.gov/ij/), che permette di conteggiare gli oggetti contenuti in una immagine, dopo aver stabilito i limiti delle dimensioni degli oggetti stessi. Questo programma è in fase di test sulle immagini. Un loro esempio, con rendering tridimensionale (è una delle due immagini postate il 15 Aprile):
Va anche notato che nel test sui graniti le tracce sono molto più abbondanti che nel test reale.
Uso micrometro
Abbiamo chiarito che l'uso del micrometro è indiretto; si usa la funzione calibrate della telecamera con il micrometro da solo sul portacampioni del microscopio e , per l'obiettivo usato, viene riportata sulla foto l'area nota, in cui conteggiare le tracce.
Bisogna provare con la nostra telecamera, che non era disponibile come modello.
Preparazione campione reale
La lastrina è identificata da una sigla univoca (lettera e numeri). Tale lastrina è ricoperta da due foglietti di plastica. Osservando la piastrina e leggendo correttamente la sigla, si asporta il foglietto della faccia superiore e si avvita la piastrina lungo il filetto del tappo del portacampione, fino a fine corsa e con esposta la faccia da cui è stato asportato il foglietto di plastica:
Si avvita, quindi il barattolo sul coperchio, fino a "puntare" lievemente, senza forzare la chiusura.
Aggiungo che potrebbe essere utile identificare anche il barattolo con la stessa sigla della piastrina, in modo da non fare confusione quando si piazzano i campioni.
Passaggio dal conteggio delle tracce al valore di radioattività
L'attività naturale di un nuclide si esprime in Bequerel per metro cubo (volume dell'ambiente), (http://it.wikipedia.org/wiki/Becquerel).
Su un foglio elettronico, che mi è stato dato e che sto iniziando ad analizzare, si simula con un metodo Montecarlo la partenza di una particella alfa da un punto casuale del contenitore in una direzione altrettanto casuale e si ripete questo test per un grande numero di volte (10000, un PC ci mette mezzo secondo), valutando quante tracce dovrei trovare sulla lastrina a fronte di 10000 particelle prodotte in modo casuale nel contenitore.
Noto questo, il ragionamento da fare è al contrario, cioè da numero di tracce a Bq nel volume dell'ambiente.